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Sezze e il mistero passione Stampa

Nato io stesso da questa specie di popolo eletto, non presagivo di dovermi trovare nel 1933 nel bel centro del vortice mistico in cui si agita da secoli la mia gente, e di dover dar vita a una rappresentazione Sacra destinata a conquistare nel giro di circa 20 anni un primato mondiale. Sezze, città della “Passione”, è quella terra in cui non si parla che di Cristo, non si pensa che a Cristo. In un paese in cui affiorano tracce di antichissime civiltà, il fenomeno della “Passione” è qualcosa che ha per se stessa del mistero, e mostra l’impronta palese di cosa antica. I canti, le musiche e mille altre espressioni, sembrano narrare secolari ansie, ripetere dal vivo antichi dolori e antiche speranze. Tali sono gli elementi che costituiscono il fascino della “Passione” di Sezze, per cui molti piangono e soffrono in cospetto di essa. Artisti, letterati e poeti, italiani e stranieri, antichi e moderni celebrarono Sezze. Molti salgono ancora, come nei secoli scorsi, l’aspro colle, solcato dai fulmini come il vecchio Sinai, per rivivere il verbo di Dio.

Filiberto Gigli, anno 1956